PROFILO SALUTE N. 5 - 2019



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Editoriale di Luigi Cavalieri

Direttore Responsabile

 

Finite le vacanze, ritorna la solita routine

STRESS E DEPRESSIONE DA RIENTRO

 

Anche le vacanze, come tutte le cose belle, finiscono, ahimè. Il periodo tanto agognato dopo un anno di lavoro ce lo siamo già lasciati alle spalle e per tutti ricomincia il solito tran tran. Il che significa riprendere la vita d’ufficio o in fabbrica e per i nostri figli il ritorno a scuola. Vi siete mai messi a pensare come mai si possa tornare da un periodo dedicato al relax più stanchi e, perché no, anche un po' depressi? Io me lo sono chiesto tante volte e la spiegazione non ho faticato a trovarla. In effetti, in vacanza, anche senza accorgercene, fatichiamo più di quando siamo al lavoro. Perché dobbiamo accontentare i nostri figli nei loro desideri, cui non siamo abituati: debbono nuotare o andare nei boschi e poi è immancabile la puntatina in gelateria, prima di poter incontrare gli amici per il classico aperitivo prima di cena. E dopo cena non possiamo assolutamente disertare la partita a ramino. Ho ricordato solo alcuni dei molteplici impegni e son più che certo che i lettori potrebbero aggiungerne molti altri, fra i più diversi. Ecco, allora, che, a volte, il ritorno a casa diventa un vero piacere ed anche rivedere la faccia della segretaria scopriamo che non é poi tanto male.

Altri, invece, dovendo rientrare alla “base”, provano una certa depressione per aver dovuto lasciare quello che, pur sempre, rappresentava un diversivo rispetto ad un’abitudine noiosa. Stress e depressione, due sensazioni, a cui fortunatamente possiamo ovviare. Infatti c’é sempre l’amico farmacista, cui ci possiamo rivolgere per un consiglio, che si traduce con la proposta di un rimedio, anche solo una semplice pillolina, in grado di spostare le lancette, che erano corse più veloci del solito, sull’ora giusta.

É anche per questo che non ci stancheremo mai di scrivere che questi professionisti in camice bianco, anche in semplici casi come questo, sono davvero provvidenziali. In questa occasione non vi ho volutamente intrattenere sulle patologie, di cui anche in questo numero disquisiscono copiosamente i nostri preziosi collaboratori, perché mi é stato sufficiente durante le mie vacanze dover tranquillizzare un amico ipocondriaco, che mi proponeva ogni giorno un sintomo diverso, di cui aveva da preoccuparsi. Sono quasi sempre riuscito a tranquillizzarlo, per cui mi auguro di potervi riuscire altrettanto con voi che mi state leggendo.

Alla prossima.