Editoriale di Luigi Cavalieri
Direttore ProfiloSalute
PREVENZIONE: ITALIANI PIÙ ATTENTI, MA MENO DELLA METÀ FA CONTROLLI REGOLARI
lI dato del 41% in crescita rispetto al 33% nel 2022
Cresce – seppur di poco - l’attenzione degli italiani per la propria salute: a dirlo è l’ultima rilevazione dell’Osservatorio Sanità di Uni-Salute, svolto in collaborazione con l’istituto di ricerca Nomisma. L’indagine, che periodicamente sonda l’attitudine alla prevenzione degli abitanti del Bel Paese, ha riscontrato un aumento del numero di persone, che fanno controlli regolari, sintomo, forse? di una maggior serenità nel frequentare le strutture sanitarie dopo gli anni di pandemia. Restano, però,ancora una minoranza gli italiani, che svolgonovisite ed esami di prevenzione.
Secondo la ricerca, infatti, appena il 41% degli intervistati dichiara di monitorare la propria salute attraverso controlli regolari. Un aumento, comunque, incoraggianterispetto al 2022, quando a farlo erasolo il 33% del campione. A questo datocorrisponde, inoltre, un calo di chi dice di curarsi solo quando inizia a soffrire di un disturbo o di una malattia – in discesa dal 48% al 45% - e anche di chi dice di non fare nulla di particolare per tutelare la propria salute (5%, contro il 9% l’anno scorso). Andando ad analizzare meglio i dati, però, si riscontrano variazioni significative a livello geografico: se al Nord fa controlliregolari circa il 40% della popolazione, e al Centro addirittura il 45%, al Sud e nelle Isole la percentuale crolla al 31%. Cosìcome si notano differenze tra il campione maschile e quello femminile: dice di farecontrolli regolari il 42% delle donne, contro appena il 33% degli uomini. Nonostanteciò, la ricerca evidenzia anche come meno della metà delle italiane si sia sottoposta a una visita ginecologica nell’ultimo anno (47%), con una su quattro (25%), che addirittura non ha mai effettuato la visita o non la svolge da molti anni.
In generale, l’esame di controllo di gran lunga più diffuso è quello delle analisi del sangue: ben tre italiani su quattro (75%) dicono di averlo svolto nell’ultimo anno. Al secondo posto l’esame delle urine, chepiù di un italiano su due (54%) ha effettuatonegli ultimi 12 mesi. Appaiono, invece, trascurati altri esami importanti, come la visita dermatologica per il controllo dei nei: nonostante la crescente pericolosità dell’esposizione eccessiva ai raggi solari, il 64% degli italiani dichiara di aver fatto “molti anni fa” l’ultima visita di questo tipo, o addirittura di non averla mai fatta, mentre solo il 19% l’ha svolta nell’ultimo anno. Per concludere l’indagine, Uni-Salute ha sondato, dunque, le ragioni, per cui molti italiani ancora sottovalutino l’importanza di monitorare regolarmente il proprio stato di salute. Da quanto emerso, la difficoltàad accedere alle cure risulta un ostacoloimportante: tra chi non ha svolto alcuncontrollo nell’ultimo anno, ben il 20% dà come motivazione i tempi di attesa troppo lunghi e il 19% i costi troppo elevati. Ma c’entra anche una scarsa cultura dellaprevenzione, tanto che le motivazioni piùcitate sono la tendenza a fare visite soloquando ci si sente poco bene (29%), e laconvinzione di non avere bisogno di fare controlli (25%).